L’INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO E I TEST DA FARE

 

In Italia, l’indennità di accompagnamento è un beneficio economico erogato dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) a persone con disabilità gravi e invalidità civile. Questa indennità è volta a fornire un sostegno finanziario a coloro che hanno bisogno di assistenza continua e che necessitano di un accompagnamento costante da parte di un caregiver.

Ecco alcune informazioni chiave sull’indennità di accompagnamento:

  1. Destinatari: L’indennità di accompagnamento è destinata a persone con una grave limitazione della capacità lavorativa e che necessitano di assistenza continua a causa di invalidità civile. Solitamente, è collegata a una condizione di salute che richiede la presenza costante di un assistente.
  2. Requisiti: Per poter accedere a questa indennità, è necessario presentare domanda all’INPS dimostrando di soddisfare determinati requisiti di invalidità civile. La Commissione Medica Locale valuterà la situazione medica del richiedente per determinare l’idoneità all’indennità di accompagnamento.
  3. Importo: L’importo dell’indennità di accompagnamento varia a seconda del grado di invalidità e delle necessità assistenziali della persona. L’INPS stabilisce le categorie e gli importi in base ai criteri stabiliti dalla normativa.
  4. Accompagnatore: Il beneficiario dell’indennità di accompagnamento deve essere assistito da un accompagnatore, che può essere un familiare o un caregiver, a seconda delle esigenze. L’accompagnatore svolge un ruolo fondamentale nel supporto quotidiano della persona con disabilità.
  5. Rinnovo e revisione: L’indennità di accompagnamento può essere soggetta a rinnovo periodico e revisione in base all’evoluzione della condizione di salute del beneficiario.

Per ottenere informazioni dettagliate e aggiornate sull’indennità di accompagnamento, è consigliabile consultare direttamente il sito web dell’INPS o contattare gli uffici dell’INPS per assistenza.

INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO: I quattro filoni

Quanto è complicato e difficile ottenere l’indennità di accompagnamento. L’impossibilità a deambulare e non la difficoltà, il discrimine tra questi due linee, è sottile, è molto stretto. Che cosa si intende esattamente tra impossibilità a deambulare è grave difficoltà? Come possiamo distinguerla?

Bene oggi parliamo proprio di questo sperando di dare delle indicazioni importanti per chi vuole intraprendere un percorso per l’indennità di accompagnamento.

persona impossibilitata a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore;

persona che necessita di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita.

– persona affetta da tumore con codice Karnofsky che riporti un numero inferiore 40.

– Persona con gravi malattie psichiche;

Queste sono le ipotesi riconosciute da legge e giurisprudenza.

INDENNITA’ACCOMPAGNAMENTO: Valutazione autonomia scala ADL E ADSL su 6 e 8 parametri

E per provare quanto sopra esistono dei Test che solitamente fa il Geriatra che appunto possono essere più precisi nel capire il grado di autonomia della persona a che può vincolare la Commissione INPS o il CTU, e determinare se una persona ha diritto all’indennità di accompagnamento. Vediamoli.

Il Test ADL si basa su una valutazione di dipendenza o autonomia ed è fondamentale per la pianificazione assistenziale.

Nello specifico i Parametri presi in considerazione sono 6, ovvero:

  • Capacità di fare il bagno; Capacità di vestirsi; Uso di servizi; Capacità di spostarsi; Continenza; Capacità di alimentarsi.

Eseguendo la somma, ovvero l’ammontare tra i punteggi attribuiti, il valore 0 rappresenta la totale autonomia, il valore 6 invece la totale dipendenza.

In base a tale valore si può stabilire una valutazione quanto più oggettiva circa dell’autonomia del paziente.

Ma attenzione, perché quanto detto riguarda essenzialmente un’attribuzione del punteggio ipotetico. Bisogna infatti andare sempre a valutare tutta la situazione complessiva della persona.

INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO: Valutazione autonomia scala IADL su 8 parametri

La scala di valutazione IADL è uno strumento per valutare i gradi di autonomia nelle attività strumentali di un paziente. La scala di valutazione IADL è uno strumento per valutare i gradi di autonomia nelle attività strumentali di un paziente. La IADL Scale trova utilizzo specialmente nelle realtà geriatriche.

Capacità di usare il telefono. Fare Acquisti. Preparazione del cibo. Governo della casa. Biancheria (ovvero fare il bucato). Mezzi di trasporto. Responsabilità nell’uso dei farmaci. Capacità di maneggiare il denaro.

Ma attenzione, perché quanto detto riguarda essenzialmente un’attribuzione del punteggio ipotetico. Bisogna infatti andare sempre a valutare tutta la situazione complessiva della persona.

Perché purtroppo mi insegnante che una persona che è affetta da sclerosi multipla, nel frattempo, ha anche altre patologie contro cui combatti.

Per tale ragione ho presa in carico in tanti casi a cui era stato attribuito un punteggio della scala DS di sei e 06:30 perché vi erano tante di quelle problematiche che impedivano Al malato lo svolgimento degli atti quotidiani della vita era infatti impossibilità da vestirsi a lavar

si, a uscire di casa. Anche riuscire a deambulare per pochi metri e dunque, sebbene il punteggio fosse inferiore a 7.

INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO: MMSE ovvero il giudizio di efficienza psichica-intellettiva

Il MMSE, infine, è il test per la valutazione dei disturbi dell’efficienza intellettiva e della presenza di deterioramento cognitivo: si basa su una scala valutativa da 0 a 30 punti ed anche in questo caso, minore è il punteggio conseguito (es. MMSE: 6/30), maggiore è la non autonomia del periziando.

In particolare: Un punteggio pari od inferiore a 13 = deterioramento grave

 

Un punteggio compreso tra 13 e 17 = deterioramento evidente

Un punteggio compreso tra 18 e 24 = compromissione da moderata a lieve

Un punteggio pari a 25 = borderline

Un punteggio compreso tra 26 e 30 = normalità cognitiva

CONCLUSIONI

Se ti trovi anche tu in questa situazione, hai ricevuto il verbale di invalidità, e ti è stata negata la percentuale riconosciuta, sarà possibile ottenere una Consulenza Preventiva per valutare se vale la pena andare in Tribunale e chiedere tramite il Giudice il riconoscimento dell’invalidità.

Ma Il verbale d’invalidità deve esserti stato consegnato entro il termine di sei mesi. Qualora, infatti, sia trascorso il termine di sei mesi, non potrai più presentare il ricorso.

Se desideri approfondire ed avere più informazioni visita il mio sito www.avvocatoinvaliditacivile.it, dove potrai leggere gli articoli del mio blog, puoi scaricare l’ebook gratuitamente, oppure manda una e-mail avv.diegomarra@gmail.com oppure manda un messaggio whatsapp al mio numero di cellulare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *