ALZHEIMER E INVALIDITA’ CIVILE: ACCOMPAGNAMENTO?

ALZHEIMER: INVALIDITA’ CIVILE ED ACCOMPAGNAMENTO

Sappiamo anche che l’indennità di accompagnamento può essere riconosciuta anche per le patologie di carattere neurologico, come ad esempio l’Alzheimer o il Parkinson. Per ottenere la prestazione di invalidità è necessario che la patologia neurologica sia considerabile grave, anche se la capacità, da parte della persona, di compiere solo alcuni elementari atti giornalieri non esclude il diritto al beneficio economico. Ma i casi vanno esaminati singolarmente.

Ho deciso di soffermarmi sulla Alzheimer perché sono tantissime le persone che soffrono di questa patologia e molti mi contattano chiedendo informazioni sulla possibilità di ottenere appunto l’indennità di accompagnamento.

ALZHEIMER: LA MALATTIA E SINTOMI

L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce il cervello, portando a una graduale perdita delle funzioni cognitive, della memoria e delle abilità di pensiero. È la forma più comune di demenza e si manifesta solitamente in età avanzata, sebbene possa verificarsi anche in persone più giovani.

I sintomi iniziali dell’Alzheimer includono la perdita di memoria a breve termine, la confusione mentale, la difficoltà nel concentrarsi e nell’eseguire compiti quotidiani. Man mano che la malattia progredisce, si possono verificare problemi di linguaggio, disorientamento spaziale, cambiamenti di personalità e problemi di comportamento. Alla fine, l’Alzheimer può portare a una grave disabilità e richiedere assistenza a tempo pieno.

Attualmente non esiste una cura per l’Alzheimer, ma sono disponibili trattamenti e terapie che possono aiutare a gestire i sintomi e a rallentare la progressione della malattia. Questi possono includere farmaci per migliorare le funzioni cognitive, interventi di terapia occupazionale e fisica, nonché supporto e assistenza da parte di caregiver e professionisti sanitari.

ALZHEIMER: MEMORIA E APPRENDIMENTO

In neurologia si sottopone il paziente a una serie di test che permettono di verificare la sua capacità mnemonica e dialettale. In particolare, questi esami strumentali permettono di verificare:

  • una crescente difficoltà a memorizzare cose nuove, sia parole che avvenimenti;
  • scarsa capacità di mantenere l’attenzione e la concentrazione;
  • difficoltà nel linguaggio, soprattutto parlato;
  • ridotta capacità di giudizio e di prendere decisioni.

Durante questa fase è importante anche l’intervento dei familiari, che possono riferire tutti questi disturbi e il loro peggioramento anche quando la persona interessata non se ne rende conto in maniera autonoma

ALZHEIMER: TEST PER DIAGNOSTICARE L’ALZHEIMER

Tra gli esercizi forniti alle persone con sospetto Alzheimer in fase di diagnosi, anche in caso di Alzheimer giovanile, rientra un particolare test detto Test di Folstein o Mini Mental State Evaluation.  Il test è composto da 30 domande che verificano le capacità spaziale e temporale, mnemonica, di giudizio e di scelta della persona che si sottopone al test, in un periodo di tempo massimo di 10 minuti. 

Questo strumento, insieme all’anamnesi del paziente e degli specifici esami del sangue, è molto utile per ottenere una diagnosi differenziale. È quindi evidente, ancora una volta, come il supporto del medico si riveli importante nella diagnosi e nella gestione quotidiana dell’Alzheimer e dei suoi sintomi. 

ALZHEIMER: SCALA BADL

E’ una scala di valutazione infermieristica dell’autonomia nelle attività di base. La BADL Scale si basa su una valutazione di dipendenza o autonomia ed è fondamentale per la pianificazione assistenziale. Parametri presi in considerazione sono 6, ovvero:

  • Capacità di fare il bagno; Capacità di vestirsi; Uso di servizi; Capacità di spostarsi; Continenza; Capacità di alimentarsi.

Per potergli attribuire un valore numerico si ha una scissione di ogni parametro in 3 livelli differenti:

  • autonomia totale; necessità di aiuto; dipendenza totale.

Riguardo all’assegnazione dei valori, si avvale di questi parametri:

  • autonomia si attribuisce il valore 0
  • dipendenza il valore 1
  • la necessità di aiuto varia il proprio punteggio in base al parametro di appartenenza.

Eseguendo la somma, ovvero l’ammontare tra i punteggi attribuiti, il valore 0 rappresenta la totale autonomia, il valore 6 invece la totale dipendenza.

In base a tale valore si può stabilire una valutazione quanto più oggettiva circa dell’autonomia del paziente.

ALZHEIMER: SCALA DI VALUTAZIONE IADL

E’ uno strumento per valutare i gradi di autonomia nelle attività strumentali di un paziente. La IADL Scale (Instrumental activities daily living) fu ideata nel 1969 da Lawton e Brody, e trova utilizzo specialmente nelle realtà geriatriche. Essa prende in considerazione 8 parametri, ciascun parametro a sua volta può avere differenti gradi di autonomia, a ciascun grado di autonomia è possibile attribuire il valore 1 o il valore 0, per un massimo complessivo di 8 punti. Tale concetto può essere schematizzato nel seguente modo:

Capacità di usare il telefono. Fare Acquisti. Preparazione del cibo. Governo della casa. Biancheria (ovvero fare il bucato). Mezzi di trasporto. Responsabilità nell’uso dei farmaci. Capacità di maneggiare il denaro. Ogni parametro prende in considerazione anche la non applicabilità, essa deve essere segnata con la sigla NA. A termine della valutazione, eseguendo la somma dei valori si può avere un punteggio che varia da 0 a 8. Il valore 0 rappresenta la totale dipendenza, l’opposto invece la totale autonomia.

ALZHEIMER: VALUTAZIONE COMPLESSIVA

Ma attenzione, perché quanto detto riguarda essenzialmente un’attribuzione del punteggio ipotetico. Bisogna infatti andare sempre a valutare tutta la situazione complessiva della persona. Perché purtroppo una persona che è affetta da sclerosi multipla, nel frattempo, ha anche altre patologie contro cui combattere. Per tale ragione ho preso in carico in tanti casi a cui era stato attribuito un punteggio della scala DS di sei e 06:30 perché vi erano tante di quelle problematiche che impedivano alla persona malata lo svolgimento degli atti quotidiani della vita era infatti impossibilità da vestirsi a lavarsi, a uscire di casa e deambulare anche per pochi metri e dunque, sebbene il punteggio fosse inferiore a 7.

Tuttavia, presentando il ricorso, che ricordo può essere presentato entro sei mesi dalla ricezione del verbale, siamo riusciti a far ottenere l’indennità di accompagnamento. Se desideri approfondire ed avere più informazioni visita il mio sito www.avvocatoinvaliditacivile.it, dove potrai leggere gli articoli del mio blog, puoi scaricare l’ebook gratuitamente, oppure manda una e-mail a avv.diegomarra@gmail.com

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