ASSEGNO DI INVALIDITA’ NEL NOSTRO ORDINAMENTO

ASSEGNO DI INVALIDITA’ NEL 2023?

In quest’articolo parliamo dell’Assegno di Invalidità Civile, un contributo economico, a carico dello stato, che spetta agli invalidi civili nei cui confronti sia accertata una riduzione della capacità lavorativa, nella misura pari o superiore al 74% di invalidità. Di età compresa fra il diciottesimo ed i 67 anni.

ASSEGNO DI INVALIDITA’: NATURA

L’assegno di invalidità è un sostegno finanziario erogato a persone affette da disabilità o invalidità che hanno un grado di limitazione fisica o mentale che impedisce loro di lavorare o svolgere alcune attività essenziali per la loro autonomia. Per ottenere l’assegno di invalidità, solitamente è necessario presentare una domanda specifica e fornire documentazione medica che attesti la disabilità e il grado di limitazione. Spesso è richiesta una valutazione medica o un esame diagnostico per stabilire l’idoneità all’assegno di invalidità. L’assegno di invalidità ha lo scopo di fornire un sostegno finanziario per aiutare la persona disabile a coprire le spese quotidiane, come l’assistenza medica, i farmaci, i dispositivi di supporto e le necessità di base.

ASSEGNO DI INVALIDITA’: IMPORTO

Si tratta di una somma di circa 314 euro (2023) e per quanto riguarda il requisito reddituale, non bisogna superare i 5.400 circa annui, inteso come reddito personale. Spesso mi viene chiesto, ho delle patologie, ho fatto la visita presso la Commissione INPS, ma non sono arrivato al 74% di invalidità civile e pertanto mi è stato negato l’assegno mensile di assistenza.

ASSEGNO DI INVALIDITA’: QUANDO VIENE NEGATO

Allora perché le Commissione medica non riconoscere la percentuale di invalidità del 74%? A parte i casi di meritevolezza, alcune volte giustificato, perché:

  1. Utilizza delle tabelle di invalidità del 1992, dove non sono riportate tutte le patologie, o come sono cambiati gli effetti nel tempo delle patologie.
  2. Inoltre, le commissioni mediche spesso si limitano a riconoscere una percentuale che va dal 70% all’ 80%. Perché con questa percentuale avrà diritto a delle esenzioni, ad esempio esenzioni ticket, ma non ai contributi economici.

ASSEGNO DI INVALIDITA’: RICORSO IN TRIBUNALE

 A questo punto allora l’unica strada percorribile per la persona a cui non è stata riconosciuto il 74%, è quella di presentare il ricorso in Tribunale. E bisogna farlo entro sei mesi dalla ricezione del verbale. In questo modo attraverso il mio intervento utilizzando il METODO CAV, tramite un medico nominato dal Giudice verranno ricalcolate le percentuali di invalidità e sarà possibile ottenere il 74%.

ASSEGNO DI INVALIDITA’: ORDINARIO O CONTRIBUTIVO

L’invalidità contributiva, invece, è una prestazione erogata dall’INPS a coloro che non raggiungono il requisito di contribuzione per l’invalidità ordinaria, ovvero 5 anni di contributi, 3 anni versati negli ultimi 5 anni. Possono usufruire i lavoratori privati che hanno comunque una ridotta capacità lavorativa a causa di una disabilità. In questo caso, l’importo dell’assegno di invalidità contributiva è determinato in base al reddito del soggetto e all’entità della ridotta capacità lavorativa. È necessario che venga accertata una diminuzione della capacità lavorativa inferiore ad 1/3. L’indagine che viene fatta dalla Commissione Medica INPS è specifica rispetto al tipo di lavoro che fa il richiedente.

Infatti, la Commissione accerterà il tipo di lavoro, il tipo di mansione, se il lavoro è usurante ecc. Non viene accertata una generica capacità lavorativa come accade per l’invalidità civile. Per entrambi i tipi di invalidità, è necessario presentare una domanda all’INPS e fornire la documentazione medica necessaria per attestare la disabilità e la capacità lavorativa ridotta. È consigliabile rivolgersi direttamente ad uno specialista per ottenere informazioni specifiche sulla procedura di richiesta, i requisiti e i criteri di calcolo dell’assegno di invalidità ordinaria o contributiva, in base alla propria situazione personale.

ASSEGNO DI INVALIDITA’: GIURISPRUDENZA

Accenniamo solo a qualche pronuncia in quanto l’assegno di invalidità oramai ha un indirizzo consolidato e non necessita di approfondimenti sul fronte giurisprudenziale.

L’indirizzo operativo dell’INPS, adottato all’indomani della Legge n. 247/2007 di modifica della disciplina dell’assegno mensile di assistenza, di “stato di inoccupazione” (a sua volta previsto dalla norma ed enucleato dalla Cassazione come la condizione di chi, invalido, “non svolge attività lavorativa e per il tempo in cui tale condizione sussiste), anche coloro che percepissero un compenso dall’attività lavorativa esercitata una retribuzione di minima entità, comunque inferiore agli attuali 5.400 Euro.

CONCLUSIONI

Chiudiamo questo articolo dicendo che per chi soffre di patologie, sarà possibile ottenere una Consulenza Preventiva medico-legale al fine di valutare se è possibile con il punteggio dato dalla commissione Inps vale la pena andare in Tribunale e chiedere tramite il Giudice il riconoscimento dell’invalidità. Ma il verbale d’invalidità deve esserti stato consegnato entro il termine di sei mesi. Qualora, infatti, sia trascorso il termine di sei mesi, non potrai più presentare il ricorso.

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