INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO 2023

Indennità di Accompagnamento e di quali sono i requisiti per ottenerla

Niente limiti di età e di reddito. È essenziale però il requisito sanitario.

Perché chi richiede l’indennità di accompagnamento non deve essere in grado né di deambulare e né di svolgere quelli che sono gli atti quotidiani e più elementari della vita, ossia vestirsi, e lavarsi uscire di casa, fare la spesa pertanto, in questi casi è necessaria, è necessario intervento di una terza persona. Questi episodi, naturalmente non devono essere isolati, ma devono essere, devono essere verificati nella loro interezza. Non si richiede nemmeno però che l’accompagnatore sia a contatto con la persona invalida 24 ore su 24.

Nel 2023 viene erogata sempre dall’Inps nella somma di circa 560 euro mensili, per 12 mensilità. Non c’è tredicesima non essendo legata alle capacità lavorative

L’ASSISTENZA CONTINUA

La commissione medica Quando procede alla visita tiene presente che il criterio per assegnarla, Ovvero e la continuità, e la necessità dell’assistenza continua. Le patologie che possono determinare l’erogazione di questa indennità sono possono essere l’Alzheimer, il diabete, la demenza grave, l’obesità, l’ipertensione, soggetto mutilato ad esempio, e tante altre patologie che poi verranno valutate dalla commissione medica di volta in volta.

MALATI ONCOLOGICI

Una terza ipotesi importante è la malattia oncologica, neoplasie, malattie oncologiche. Durante il periodo della terapia oncologica al cittadino spetta l’indennità di accompagnamento per tutta la durata della chemioterapia, sempre tenendo in considerazione la valutazione che farà la Commissione medica sull’impossibilità a deambulare. Di solito viene concessa dopo la chemioterapia nell’attesa che il soggetto si possa riprendersi.

ESEMPIO CASO CONCRETO

Caso…….”ll Sig. Mario era affetto da Sindrome di Parkinson, una malattia che prevede la percentuale del 100% ed è inoltre soggetta ad aggravamento nel tempo. Infatti, in fase di visita medica presso l’ASL al Sig. Mario gli veniva riconosciuto il 100% senza accompagnamento in quanto secondo la Commissione Medica Asl benché la malattia avesse raggiunto uno stato grave,  non era necessario l’accompagnamento. Successivamente abbiamo impugnato il verbale di invalidità in Tribunale. Abbiamo fatto presente al Giudice ed anche al CTU che il Sig. Mario non era in grado di svolgere le attività quotidiane né era in grado di deambulare senza un accompagnatore. Il CTU ha accolto le nostre doglianze ed ha riconosciuto il 100% con accompagnamento. Questo è uno dei tanti casi in cui purtroppo si è costretti ad andare in Tribunale per la tutela dei diritti”.

VERBALE DI INVALIDITA’ E RICORSO IN TRIBUNALE

Il rischio di perdere tutto. È NECESSARIO a questo punto, tenere in mente una circostanza importante, ovvero che nel momento in cui la persona riceve il verbale da parte della commissione medica e la Commissione riconosce soltanto il 100% senza le necessità di dell’indennità di accompagnamento si hanno soltanto sei mesi di tempo per proporre Ricorso in tribunale e chiedere poi al giudice di nominare un consulente tecnico medico che andrà poi a determinare se il soggetto ha la necessità o meno dell’accompagnamento.

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