LA CEFALEA CRONICA DIVENTA MALATTIA SOCIALE

CEFALEA CRONICA

In questo articolo tenteremo di affrontare la delicata questione della Cefalea Cronica, per lungo tempo non riconosciuta non solo dalla letteratura scientifica, ma nemmeno presa in considerazione nella società civile, con tentativi a volte di sabotarla a mero problema psicologico, e dove chi ne soffre è stato costretto a nasconderla per la paura di un pregiudizio, di perdere il posto di lavoro, paura di assentarsi dal lavoro.

Ma qualcosa è cambiato. Il cambiamento arriva il 14 luglio 2020, infatti per molte persone che soffrono di questa patologia, questa data segna una svolta, un vero e proprio cambio di direzione, perché la Cefalea Cronica o a Grappolo, viene riconosciuta come malattia sociale, pertanto suscettibile di tutale.

In Italia circa un milione di persone che soffrono di Cefalea Cronica, patologia invalidante, con un risolto sulla vita molto complicata, spesso non viene creduto e deve ricorrere ad antidolorifici senza effetti nel lungo periodo, con costo annuo altissimi e gravi difficoltà personali e professionali.

PERCHE’ QUESTA LEGGE del 2020

“La cefalea primaria cronica, come patologia invalidante riconosciuta, refrattaria alla terapia, è in grado di limitare o compromettere gravemente e in maniera cronica, la capacità di far fronte agli impegni di famiglia e di lavoro coinvolgendo in questi casi, indirettamente, anche tutta la filiera lavorativa.

Quindi offrire ai cittadini le giuste, opportune e necessarie risposte, capaci di migliorare la loro qualità di vita, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e relazionale.

Il testo punta innanzitutto a riconoscere la cefalea cronica come malattia sociale quando si presenta nelle seguenti forme:

a) emicrania cronica e ad alta frequenza;

b) cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici;

c) cefalea a grappolo cronica;

f) emicrania continua.

INVALIDITA’ CIVILE

Un altro obiettivo, comprensibile, sarà quello di inserire la Cefalea Cronica all’interno delle Tabelle di Invalidità che ricordiamo sono datate e risalgono al 1992, molte delle patologie moderne non rientrano in queste tabelle.

Naturalmente non tutte le cefalee saranno ricomprese nella fascia suscettibile di tutela sanitaria. Sicuramente però ci sarà una tutela per le forme più gravi. Infatti, può essere riconosciuta anche una percentuale di invalidità che arriva fino al 45%.

OBIETTIVI DELLA LEGGE

in Italia circa un milione di persone che soffrono di Cefalea Cronica, patologia invalidante, con un risolto sulla vita molto complicata, spesso non viene creduto e deve ricorrere ad antidolorifici senza effetti nel lungo periodo, con costo annuo altissimi e gravi difficoltà personali e professionali.

I due obiettivi primari: includere la cefalea primaria cronica tra le malattie sociali e individuare metodi innovativi da sperimentare per contrastare questa penosa condizione.

Per anni la cefalea non è stata presa in considerazione per quella che è, e per gli effetti invalidanti, come è un mal di testa passeggero, ma è una tra le malattie più invalidanti, con alti costi sociali ed economici.

Pertanto, ad una persona che soffre di cefalea cronica, viene spesso riconosciuto un punteggio di invalidità non sufficiente a coprire le spese e nemmeno ottenere una prestazione economica, oppure un collocamento lavorativo mirato.

Con questa legge chi ne soffre potrà godere di tutele sociali e lavorative.

PROGETTI SOCIALI

Con questo disegno di legge dovranno essere, inoltre, saranno individuati progetti finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea. 
 Con questa legge la patologia avrà un riconoscimento a livello nazionale, un passaggio obbligato per una diagnosi corretta, attraverso il coinvolgimento dei centri specializzati, che stanno sorgendo un po’ dappertutto.

PER L’ATTUAZIONE SERVE UN DECRETO SALUTE

Cosa manca ancora? Il passo successivo dovrà essere l’inserimento nei Livelli essenziali di assistenza, perché il Ssn sia in grado di garantire su tutto il territorio nazionale diagnosi precoci efficaci, cure attività di prevenzione e di sensibilizzazione”.

A dare attuazione alla legge sarà un decreto del ministro della Salute. Le due relazioni tecniche depositate dal Governo alla Camera nel corso dell’esame, ha attestato che l’assistenza sanitaria per i soggetti affetti da cefalea è già svolta dall’attuale rete dei servizi e strutture del Servizio sanitario nazionale.

CONCLUSIONI

Chiudiamo questo articolo dicendo che per chi soffre di questa patologia, ed anche altre patologie, sarà possibile ottenere una Consulenza Preventiva per valutare se con il punteggio dato dalla commissione Inps vale la pena andare in Tribunale e chiedere tramite il Giudice il riconoscimento dell’invalidità.

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