PATTO DELLA NON AUTOSUFFICIENZA
Nella seduta del 10 ottobre 2022, il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di disegno di legge delega in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti. Reso possible con i fondi del PNRR, erogati all’Italia, per la riparazione dei danni apportati dalla pandemia Covid19. La riforma della non autosufficienza ha finalmente la sua prima base.
ll testo è stato predisposto da esperti della Presidenza del consiglio, del ministero del lavoro del ministero della salute e con la collaborazione di varie organizzazioni no profit che hanno firmato il c.d. “Patto sulla “non autosufficienza”. Si tratta di un disegno di legge che dovrà essere attuato poi con decreti ministeriali nel giro di qualche mese.
CHI RIGUARDA IL DDL?
Milioni di persone fra anziani non autosufficienti, famiglie, operatori di settore. Una riforma necessaria per affrontare le sfide che la demografia ci mette dinanzi: oggi in Italia ci sono circa 3,8 milioni di anziani non autosufficienti.
Una norma di legge con cui non solo per la prima volta si afferma il valore sociale, economico e culturale delle persone anziana, ma che prevede azioni per la promozione dell’invecchiamento attivo, per rafforzare i LEPS per gli anziani non autosufficienti, per dare sostegno e assistenza alle famiglie che se ne prendono cura.
Una novità dell’ultima ora è il fatto che la delega apre anche alla riforma dell’indennità di accompagnamento, con l’introduzione di una prestazione universale, graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale ed erogabile, a scelta del destinatario, sotto forma di trasferimento monetario o di servizi alla persona.
CRITERI DELLA RIFORMA DELL’ASSISTENZA AGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI
I principi di fondo che sono alla fase della riforma, sono:
- promozione del valore umano, sociale, culturale ed economico della vita delle persone;
- promozione e valorizzazione delle attività di partecipazione e di solidarietà svolte dalle persone anziane nell’associazionismo e nelle famiglie;
- promozione di ogni intervento idoneo a contrastare i fenomeni della solitudine sociale e della deprivazione relazionale delle persone anziane;
- riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio;
- riconoscimento degli specifici fabbisogni di assistenza delle persone anziane con pregresse condizioni di disabilità;
- promozione del miglioramento delle condizioni materiali e di benessere psico-sociale delle famiglie degli anziani fragili o non autosufficienti;
NOVITA’ IMPORTANTI INTRODOTTE
Due elementi positivi sono la riforma dell’assistenza domiciliare, che finalmente prende la direzione dell’integrazione, con l’introduzione dell’Adiss cioè “Assistenza Domiciliare Integrata Sociosanitaria e Sociale”.
L’altra novità importante è l’inserimento della riforma “dell’indennità di accompagnamento”, «una misura che oggi assorbe il 44% della spesa del settore e che è invariata dalla sua nascita, nel 1980». Riforma che prevede un importo graduato in base ai bisogni e la possibilità di usare anche i fondi per servizi alla persona. Una scelta che dovrebbe portare a qualificare la spesa per l’assistenza agli anziani.
COSA SI PUO’ AGGIUNGERE?
Un progetto vero, nazionale, per la qualità della residenzialità nonché un progetto sulle badanti. Anche su tale fronte c’è rassicurazione da parte delle parti politiche in vista dei Decreti Legislativi da attuare per dare vita alla riforma.
La legge delega si occupa degli anziani in generale: l’obiettivo dichiarato è quello di promuovere politiche per l’invecchiamento attivo, ma anche lo sviluppo di contesti urbani e piccoli centri che prevedano abitazioni adeguate, l’accesso alla mobilità, luoghi di socializzazione e la solidarietà tra le generazioni e il rafforzamento dell’assistenza domiciliaree il contrasto alle forme improprie di istituzionalizzazione.
NEL MERITO COSA VIENE INTRODOTTO
Nello specifico il disegno di legge intende introdurre un “sistema organico di assistenza agli anziani non autosufficienti” che preveda,
- la promozione di politiche pubbliche rivolte all’invecchiamento attivo;
- un più facile accesso ai servizi sanitari e sociali;
- lo sviluppo di contesti urbani e piccoli centri con abitazioni adeguate, accesso alla mobilità, luoghi di socializzazione e la solidarietà;
- rafforzamento dell’assistenza domiciliare e il contrasto alle forme improprie di istituzionalizzazione.
Il nuovo sistema dovrebbe coordinare gli attuali tre attori che operano oggi per gli anziani ovvero:
- servizi sociosanitari delle Asl;
- Servizi sociali dei comuni;
- Inps con le prestazioni di invalidità civile e indennità di accompagnamento.
L’intenzione è prima di tutto quella di ridurre e semplificare l’iter di valutazione sanitaria sulla non autosufficienza necessaria per ottenere i sostegni, ad oggi farraginosa e dai tempi lunghi.
Si prevede l’istituzione di un Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (CIPA), con il compito di promuovere il coordinamento e la programmazione integrata delle politiche nazionali in favore delle persone anziane
Pertanto viene a questo punto stabilito che il Governo è delegato a adottare, non oltre il 31 marzo 2024, uno o più decreti finalizzati a:
- Promuovere la dignità e l’autonomia delle persone anziane, l’invecchiamento attivo e la prevenzione della fragilità nella popolazione anziana.
- A riordinare, semplificare, coordinare e rendere più efficaci l’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti.
- Assicurare la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine per le persone anziane e per le persone anziane non autosufficienti, sulla base di specifici principi e criteri direttivi.
Gli schemi dei decreti legislativi citati passeranno al vaglio delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, che si dovranno pronunciare nel termine di trenta giorni dalla data di trasmissione.
CONCLUSIONI
Possiamo concludere questo articolo facendo un plauso al legislatore meritevole di aver dato vita ad una riforma importante che si attendeva da anni e che potrà finalmente riordinare il fenomeno dell’assistenza agli anziani non autosufficienti.
Giova ricordare che attualmente sono 3,8 milioni gli anziani non autosufficienti, il 5% della popolazione e che già nel 2030 si prevedono numeri raddoppiati. Attendiamo anche un progetto nazionale, per la qualità della residenzialità nonché un progetto sulle badanti. Anche su tale fronte c’è rassicurazione da parte delle parti politiche in vista dei Decreti Legislativi da attuare per dare vita alla riforma.