OBESITA’ ED INVALIDITA’

L’obesità può avere importanti implicazioni per la salute. La malattia dell’obesità è associata a diversi rischi per la salute, tra cui malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, alcuni tipi di cancro, problemi muscolo-scheletrici e disturbi metabolici.

Ecco alcune delle complicazioni e delle malattie associate all’obesità:

  1. Malattie cardiovascolari: L’obesità è un fattore di rischio significativo per le malattie cardiache, comprese l’ipertensione, l’aterosclerosi e le malattie coronariche.
  2. Diabete di tipo 2: L’obesità è strettamente correlata all’insulino-resistenza e al diabete di tipo 2. Il grasso in eccesso può interferire con la capacità del corpo di utilizzare l’insulina correttamente.
  3. Malattie respiratorie: L’obesità può contribuire a problemi respiratori come l’apnea notturna e l’asma.
  4. Alcuni tipi di cancro: L’obesità è associata a un aumento del rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro, tra cui il cancro al seno, al colon e all’utero.
  5. Problemi muscolo-scheletrici: L’eccesso di peso può mettere una pressione aggiuntiva sulle articolazioni, contribuendo a problemi come l’osteoartrite.
  6. Disturbi metabolici: L’obesità è collegata a cambiamenti nel metabolismo, inclusi alti livelli di lipidi nel sangue e resistenza all’insulina.
  7. Problemi psicologici: L’obesità può anche avere impatti psicologici, tra cui depressione, ansia e bassa autostima.

Il trattamento dell’obesità coinvolge spesso una combinazione di modifiche dello stile di vita, dieta equilibrata, esercizio fisico regolare e, in alcuni casi, interventi medici o chirurgici. È importante consultare un professionista della salute per affrontare l’obesità in modo appropriato e personalizzato, poiché ogni individuo può avere esigenze diverse in termini di gestione e trattamento.

OBESITA’ ED INVALIDITA’

Con l’ordinanza n. 4684 del 14 febbraio 2022, la Sezione VI-Lavoro, della Corte di Cassazione ha affrontato il tema della corretta valutazione della nozione di permanenza nei casi di invalidità legati alla condizione di obesità grave.

L’obesità grave dà diritto alla pensione di invalidità perché malattia permanente

OBESITA’ ED INVALIDITA’: LA VOLONTARIETA’ – ORDINANZA CASS. N. 4684/2022

Il Tribunale di Gorizia aveva rigettato l’opposizione dell’assistita ad accertamento tecnico preventivo (ATP) delle condizioni sanitarie per l’assegno di invalidità.

Nello specifico, il CTU aveva accertato una riduzione del 74% della capacità lavorativa dell’assistita, a causa delle diverse patologie sofferte dalla stessa. Il tribunale, però, aveva disatteso le conclusioni del CTU, rilevando che l’obesità grave dell’assistita dipende dall’indisponibilità dell’interessata a seguire un regime alimentare” dietetico, e, nell’affermare che “non è possibile che rientri nel c.d. carico sociale una condizione personale che dipende in misura significativa da un’inerzia e da una negligenza del singolo che ha il dovere di fare tutto il possibile per salvaguardare la sua salute e per evitare che questa diventi un ingiustificato costo per la collettività;” ragion per cui aveva rigettato quindi l’opposizione.

OBESITA’ ED INVALIDITA’: APPELLO – LA VOLONTA RIETA’ E LA PERMANENZA

Avverso tale sentenza ricorreva l’assistita, lamentando che la legge n. 118 del 1971, art. 13, non richiede tra i requisiti delle patologie rilevanti l’involontarietà della patologia o l’impossibilità di sottoposizione a cure.

OBESITA’ ED INVALIDITA’: NON HA IMPORTANZA LA VOLONTARIETA’ O MENO

Affermano gli ermellini che questa Corte ha già affermato, ai fini del riconoscimento della pensione d’invalidità, che l’obesità, in quanto malattia permanente, sebbene non definitiva, se di grado rilevante e specialmente se concorre con altre malattie ed alterazioni funzionali, deve essere considerata, nell’ambito di una valutazione complessiva e globale, per stabilire se vi sia riduzione della capacità di lavoro (Sez. L, Sentenza n. 4357 del 27/06/1988).

L’obesità legata ad un improprio regime dietetico assume la connotazione dell’infermità invalidante, ai fini del riconoscimento della pensione, nel momento in cui il suo emendamento richieda l’adozione di una terapia medica ed alimentare (Sez. L, Sentenza n. 7372 del 10/12/1986).

OBESITA’ ED INVALIDITA’: L’OBESITA’ NON HA CARATTERE TRANSITORIO

Con riferimento alla pensione d’invalidità, il requisito della permanenza della riduzione della capacità di guadagno sussiste tutte le volte che la condizione di invalidità è riferibile ad una infermità di durata incerta e indeterminata e comunque non breve (come nel caso di specie: diabete, ipertensione e obesità), non bastando a farlo escludere la mera ipotizzabilità di un miglioramento o di una guarigione della infermità stessa!

Quanto detto assume maggiormente rilievo nel caso in cui l’obesità viene in considerazione insieme ad altre patologie, come nel caso de quo.

CONCLUSIONI

In definitiva se ti trovi in questa situazione devi sapere che la volontarietà o meno non ha alcuna importanza, e che puoi chiedere il riconoscimento dell’invalidità civile.

Se ti trovi anche tu in questa situazione, hai ricevuto il verbale di invalidità, e ti è stata negata la percentuale riconosciuta, puoi contattarci, sarà possibile ottenere una Consulenza Preventiva per valutare se vale la pena andare in Tribunale e chiedere tramite il Giudice il riconoscimento dell’invalidità con i diritti economici connessi.

Ma il verbale d’invalidità deve esserti stato consegnato entro il termine di sei mesi. Qualora, infatti, sia trascorso il termine di sei mesi, non potrai più presentare il ricorso.

Se desideri approfondire ed avere più informazioni visita il mio sito www.avvocatoinvaliditacivile.it, dove potrai leggere gli articoli del mio blog, puoi scaricare l’ebook gratuitamente, oppure manda una e-mail, avv.diegomarra@gmail.com oppure manda un messaggio WhatsApp al mio numero di cellulare che riporterò nel messaggio sotto al video.

 

 

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